La folle corsa di ChatGPT? Calma e sangue freddo con l’Intelligenza Artificiale

Esiste vero sviluppo SOLO quando una nuova tecnologia diventa disponibile per tutti, ma soprattutto è SICURA e AFFIDABILE.

Troppo spesso nella storia dell’Uomo ci troviamo di fronte a rivoluzioni tecnologiche che poco comprendiamo, e smaniosi della voglia di emulare (e superare) Dio, ci avventuriamo in terreni sconosciuti, rischiando sulla nostra stessa pelle ed esagerando a causa della nostra sempre presente e innata arroganza.
E’ stato cosi’ per la rivoluzione dell’atomo, la promessa di un’energia pulita ed inesauribile, con i primi esperimenti nucleari durante la guerra fredda che hanno inquinato per millenni vaste aree del nostro pianeta, e oggi con le armi all’uranio impoverito in Ucraina.
L’amianto riempiva le nostre case fino a qualche decennio fa, ma poi abbiamo scoperto che era altamente pericoloso per la salute e il suo smaltimento ci è costato fin troppo.
Poi i rifiuti tossici, esportati in Africa a fianco della nostra cooperazione internazionale, affondati nel Mediterraneo come i gommoni dei migranti e interrati ovunque in Italia, sotto i campi dove coltiviamo i pomodori.
Sviluppo è sempre stato un sinonimo di inquinamento della terra e dell’aria. Oggi sviluppo è anche sinonimo di inquinamento genetico.

Il costo del progresso, lo chiamano.

La genetica fin dai primi albori del nuovo millennio ha fatto passi da gigante, arrivando a clonare animali, a far crescere organi umani in vitro, e a creare carne sintetica in laboratorio, spacciata oggi come cibo del futuro.
Ma anche qui non ci siamo mai fermati a riflettere. Il fortissimo sviluppo dei nuovi vaccini a mRna (terapie geniche sperimentali), proprio grazie alla sfrenata corsa pandemica contro il covid finanziata dalle potenti lobby farmaceutiche e dagli speculatori di borsa, ha permesso la nascita di una nuova generazione di armi biologiche incontrollabili dagli effetti collaterali imprevisti.
I virus sviluppati nei laboratori militari presenti dappertutto, compresa l’Italia con le sue anacronistiche basi Nato ovunque sul nostro territorio e con il nuovo biolab che vorrebbero costruire a Pesaro, sono vere e proprie armi di controllo politico/sociale, ben più pericolosi delle bombe nucleari….perchè sono armi politiche selettive, precise e irreversibili. Studiate per colpire le prossime generazioni e piegare la popolazione sotto la paura di una nuova terrorizzante pandemia mondiale dalla quale si può uscirne vivi solo grazie al loro vaccino salvifico.

Il progresso del 2023 non è più nemmeno una sfida dell’Uomo contro Dio.

Il progresso del 2023 si è già trasformato in una scommessa impossibile, perché implica il superamento dell’equilibrio naturale delle cose e il valicamento dei limiti insiti nella stessa natura umana. Nascono così i generi fluidi, le gravidanze maschili, tutti i meravigliosi vantaggi propagandati da improvvisati scienziati televisivi, ma che nascondono insidie e pericoli, chiamati abitualmente transumanesimo….quando la tecnologia si fonde con la biologia per far nascere una nuova (dis)umanità  ibrida.
Dentro di noi, con le modifiche incontrollate al nostro dna, ma anche intorno a noi.
Il miraggio accattivante di essere connessi sempre e ovunque, grazie al 5G e fra poco anche con il 6G (arma militare), ci culla verso un mondo completamente autonomo controllato solamente dalle intelligenze artificiali, dove le macchine si guideranno da sole, non dovremo fare nemmeno lo sforzo di chiedere qualcosa perché i sistemi di auto-apprendimento sapranno già tutto di noi, e riceveremo direttamente a casa, comodamente in pigiama sul divano, tutto quello che ci servirà: il cibo e le medicine arriveranno con i pacchi amazon consegnati dai droni che svolazzeranno ovunque sopra di noi.
Comodità e benessere per tutti, così i moderni spacciatori di tecnologia, i pusher del transumanesimo, ci descrivono il nostro prossimo futuro radioso, che loro stessi stanno scrivendo.
Nemmeno dovremo più uscire di casa per fare la spesa, per lavorare, per vivere. Il contatto e la socialità fisica fra le persone sarà superflua, desueta, tutti avremo il nostro avatar (più si paga più sarà affascinante innalzando il nostro social ranking) che simulerà la nuova realtà del metaverso, migliore della stessa realtà fisica. Lì incontreremo i nostri colleghi di lavoro, il nostro medico, il nostro negoziante, i nostri amici, la nostra fidanzata per un po’ di sesso virtuale. E sarà questa la nuova normalità, la nuova asocialità. Chi non l’accetterà sarà un reietto, un escluso, un ranking-basso…sarà un no-sistema….epiteto che risuonerà ben più disonorevole del ben noto no-vax dei giorni nostri.

Un no-sistema sarà un non-cittadino, senza diritti online e senza identità digitale. Ossia nessuno.

Dove stiamo andando?
L’Uomo, quello fatto di carne e ossa, di anima e di cuore, di spirito e poesia, vuole davvero tutto questo ? Siamo consapevoli dei rischi e dei vantaggi del nuovo mondo che tutti noi stiamo vedendo nascere e accettiamo passivamente, giorno dopo giorno?
Non siamo pronti.
Siamo una società profondamente immatura, irresponsabile, inconsapevole. Autodistruttiva.
Considerando la stupidità scientifica/sociale con la quale abbiamo affrontato fra il 2020 e il 2023 la pseudo-emergenza Covid, con una psicosi mediatica di massa, l’adulto medio di oggi non è molto differente da un ragazzino adolescente che passa la sua vita sul cellulare, fra stupidi video di tiktok visualizzati da milioni di altri ragazzini e chat che hanno completamente sostituito la comunicazione fra le persone.
Siamo tutti vittime della dipendenza da una comunicazione immersiva, di bassa qualità, inutile, che ci racconta una realtà che accettiamo senza porci domande. Dal covid, alla guerra in Ucraina, accettiamo senza battere ciglio la narrazione ufficiale, arrivando addirittura a cantare dai balconi durante il lockdown e a mettere sui nostri profili social la bandierina gialloblu.
Sommersi di informazioni ovunque, ma allo stesso tempo poveri di informazione.
Ipocondriaci in un mondo di malattie che noi stessi creiamo.
Ma allo stesso tempo l’idolatria del progresso ci mostra gli sviluppi raggiunti dalla genomica e dall’intelligenza artificiale, mentre ci promettono la medicina di precisione, interventi non più invasivi come la chemioterapia, ma approcci sistemici predittivi e preventivi che colpiscono la singola cellula malata ancor prima che il tumore dilaghi. Nuove terapie, nuovi vaccini contro il cancro, nuove medicine per curare malattie che affliggono sempre più l’Uomo, la maggior parte proprio malattie create dal cosiddetto “progresso”.
Siamo pronti a vivere in questo futuro magico e meraviglioso, ben descritto in tv dalle virostar, che non sono altro che venditori di pentole travestiti da scienziati ?
Il machine learning sempre più elaborato e autonomo ci promette di gestire il meteo, di prevedere catastrofi e grandi eventi naturali come valanghe, terremoti ed eruzioni vulcaniche.
La tecnologia è l’arma del capitalismo del controllo, come ben lo definisce Shoshana Zuboff, con telecamere ovunque e un monitoraggio pervasivo in internet che profila ogni nostro spostamento, ogni nostra azione, e “benevolmente” ci suggerisce/influenza le nostre scelte commerciali e (soprattutto) politiche.
Tanti si sono scandalizzati per il freno a mano tirato pochi giorni fa da Elon Mask su ChatGPT. Un freno, guarda caso, strumentale per ottenere migliori vantaggi economici e un migliore posizionamento di mercato nella corsa all’oro del 2024 per lo sviluppo dell’AI.
Elon Mask è un uomo che sa fin troppo bene quello che vuole, e quanto ogni suo pensiero/tweet si tramuti be presto in dollari, poco virtuali e molto reali.
Il Garante della Privacy, questa figura mitologica che non ha aperto bocca sul greenpass e sulle vaccinazioni obbligatorie, ha timidamente rallentato ChatGPT, una specie di algoritmo di analisi dei dati spacciato per intelligenza artificiale.
Ma il mondo dell’ AI è molto più avanti: lo sviluppo applicativo è da tempo al lavoro su AutoGPT, agenti autonomi che ci “aiutano” nei nostri investimenti finanziari, nell’avere più like sul nostro profilo social, nell’avere un supporto online in caso di problemi e pensiamo di parlare con un povero lavoratore sottopagato nei call center indiani…ormai i “bot” hanno sostituito gli umani.
Tutto automatizzato senza più il bisogno di alcun intervento umano.
Algoritmi che si controllano e si autoaggiustano se qualcosa va male, migliorando e crescendo.
Cosi’ ce lo stanno spiegando.
Amazon, Google, Microsoft e nuove corporation che sorgeranno: tutti veleggiano verso un mare in tempesta, ben consapevoli dei rischi, prontissimi a impugnare i loro codici etici e a nascondersi dietro l’etica del progresso.
Fin troppo sicuri che ogni “loro” tecnologia è matura, sostenibile, affidabile e priva di rischi. Pronta per essere venduta sul mercato al miglior azionista.

Possiamo ancora riprendere in mano il nostro destino.

Oltre ad una maggiore sensibilità di tutti noi, oltre alla responsabilità dell’Uomo nell’accettare i propri limiti e nel comprendere i rischi di scelte affrettate, dovrebbe essere la Politica (quella che pensa agli interessi dei cittadini, se ancora esiste) a verificare che la direzione dell’innovazione tecnologica sia quella giusta.
Se lasciamo tutto in mano al mercato, che non si autoregola, e alle lobby finanziarie e militari, già più potenti di molti Stati, non esisterà più alcun legislatore nazionale o internazionale in grado di intervenire.
La Politica può porre limiti all’ingordigia delle speculazioni finanziarie pompate dall’AI, può e deve tutelare i diritti (non solo la privacy) dei cittadini, e può tutelare tutto ciò che c’è di più meraviglioso che caratterizza l’Uomo: creatività, estro, immaginazione, fantasia, spiritualità, etica, morale…. valori che nessuna intelligenza artificiale potrà mai comprendere e superare.

Ti è piaciuto l’articolo? Condivilo sui social

Autore dell’articolo