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Bollette: in Trentino parrucchiere accendono stufa e clienti portano legna di Luca Borghi Trento, 18 dic. (LaPresse)

Dopo il Covid, il caro bollette. Ma neanche a parlarne di scaricare parte dei costi di luce e gas sulle clienti o tagliare gli orari di apertura per risparmiare. E così le sorelle Pinter, sotto la spinta della fantasia di figlia, nipote e di un’affezionata del salone di parrucchiera di Ala, in Trentino, hanno riacceso la vecchia stufa chiedendo alla clientela di portare un ciocco di legna ad ogni appuntamento. “E’ nata una vera e propria comunità energetica – raccontano le Pinter -.
L’idea ha fatto il giro del paese e oltre, conquistando tutti. Diciamo che si è riscoperto il valore della collaborazione che coinvolge e dà fiducia al domani”. Una sorta di esperimento sociale che ha riportato al centro anche il valore del negozio di vicinato.
“Proprio così – sottolineano le parrucchiere -.
Le attività commerciali di paese e i piccoli artigiani come noi sono un punto di riferimento non solo per l’economia ma anche per la vita urbana. Gli effetti della pandemia si fanno ancora sentire e la stangata energetica rischia di dare il colpo di grazia a tanti.

Resistere significa anche trovare soluzioni che rimettano insieme nella pratica il significato di comunità.

Altrimenti qualcuno rischia di rimanere indietro ed è un danno per tutti”.

E così il pezzo di legna da ardere è diventato una sorta di lasciapassare: lo ‘stiz pass‘, come l’hanno chiamato giocando sull’unione tra dialetto e i tempi del certificato verde.

“Un po’ di ironia per vincere i pensieri difficili e le avversità di questi momenti complicati – dicono le Pinter -. Certo è che non avremmo mai pensato che l’idea di accendere la stufa comunitaria riscuotesse così tanto successo. Le persone ne hanno capito il valore, al di là dell’effettivo risparmio economico. Adesso c’è chi fa a gara per portare in negozio la legna migliore. C’è chi arriva con il cesto pieno. Ognuno porta ciò di cui può disporre e lo mette al servizio degli altri. E’ il gesto che scalda e unisce la nostra comunità”. 

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