Orso marsicano

Vita da Orsi #2

Intervista a Franco Tassi. Cinque domande sull’orso alpino al fondatore del gruppo Orso Italia.
A cura di Carlo Papalini, Domenico D’Amico e Manuela Serantoni

Grizzly, Orsi bruni e neri. Ne sentiamo tante, ma qual è la vera storia dell’orso marsicano?

Sul leggendario Orso marsicano, che ancora sopravvive miracolosamente nel cuore dell’Appennino, si è scritto moltissimo, e sono circolate storie incredibili. Spesso a pontificare erano giornalisti frettolosi che avevano raccolto qualche voce di paese, o tronfi accademici che non si erano mai mossi dal laboratorio, o altri discutibili personaggi, alla ricerca di visibilità. Parlava di più, come sempre, chi sapeva di meno … Guardandosi bene dall’esplorare il territorio, e di sentire coloro che vivevano da sempre a contatto con il plantigrado: montanari, pastori, guardaparco, naturalisti … Attingevano spunti qua e là dalle pubblicazioni americane riguardanti il Pacific Northwest: dove ci sono sì, Orsi bruni, Grizzly e Orsi neri (ovvero Baribal), ma la situazione ambientale è profondamente diversa.

Quanti sono oggi gli orsi marsicani?

La cifra che viene fatta circolare è 60 individui circa, ma si riferisce soltanto a quelli monitorati in parte dell’areale, senza mai considerare il resto del vastissimo territorio percorso e abitato dall’Orso (dai Monti Ernici e Simbruini alla Marsica e al Cicolano, dal Velino-Sirente ai Sibillini e al Gran Sasso-Laga, dalla Maiella ai Frentani e al Molise- Mainarde, dalla Val Comino ai Monti Carseolani). Si può comunque tentare di ricostruire la situazione, che appare piuttosto sconfortante. Al principio del Terzo Millennio, i detrattori del Parco insinuavano che gli Orsi fossero ormai finiti, o ridotti a una trentina di esemplari …

E invece nel 2002 una ricerca dello specialista svizzero Hans Roth, massimo esperto europeo, certificava che i plantigradi erano almeno 100-120, per di più in piena espansione. Ma stranamente, questo studio fu insabbiato dalla nuova Dirigenza del Parco, e nessuno ne ha saputo più nulla.

Se nel 2002 parliamo di 120 orsi, come siamo arrivati al numero di 60 esemplari oggi?
Domanda pertinente, che merita una chiara risposta.

Dal 2002 ad oggi, secondo i dati raccolti dal Gruppo Orso Italia, risultano perduti oltre 80 individui: avvelenati, annegati, investiti o uccisi a fucilate (senza contarne altri, morti per malattia o per vecchiaia: perdite normali, che non è possibile verificare, in quanto di solito gli animali selvatici alla
fine dei loro giorni si ritirano in zone remote e luoghi inaccessibili).

E’ evidente comunque che si è verificata una strage di enormi proporzioni.

La controprova? Nella primavera 2004, nel corso delle indagini dei Carabinieri del NOE
(Nucleo Operativo Ecologico), lo stesso Ente Parco aveva dovuto confessare che nel 2002 erano stati uccisi ben 14 Orsi, e nel 2003 ne erano mancati altri 13, per un totale di 27 in un solo biennio.

Come mai? Dipendeva forse dal caos in cui il Parco era precipitato, a seguito dell’avvento della nuova Dirigenza? Si era verificato il tracollo del presidio del territorio? Ai posteri l’ardua sentenza…

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